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19/11/17

Graviano, “Le stragi di mafia? Me le ha chieste Berlusconi”. Boss intercettato, ecco cosa ha detto…

Intercettazioni clamorose del boss Graviano in cui so capisce che Silvio Berlusconi è stato il mandate delle stragi di mafia del 1992 e 1993. Giuseppe Graviano è stato il boss di Cosa Nostra, era il compagno di cella di Umberto Adinolfi, è stato intercettato in carcere il 10 aprile 2016. Dall’intercettazione si sente dire da Graviano: “Berlusca mi ha chiesto questa  cortesia,  per questo è stata l’urgenza di…come mai questo qua, poi che successe, ero convinto che Berlusconi vinceva le elezioni in Sicilia, Berlusconi”.

Gli atti delle intercettazioni adesso sono finiti nel dibattimento per la trattativa tra Stato e Mafia. Graviano al suo interlocutore, continua a dire: “Lui voleva scendere, però in quel periodo c’erano i vecchi e lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa…”. Le accuse di collusione con la mafia che sono rivolte a Berlusconi e al suo storico braccio destro in Forza Italia, Marcello Dell’Utri, sono conosciute ma in questo caso ci sono dei dettagli che fanno la differenza.
Graviano, a modo suo, continua a raccontare la carriera del Cavaliere, e dice: “Berlusconi ha iniziato negli anni ’70 con i piedi giusti, mettiamoci la fortuna da solo e si è ritrovato ad essere quello che è. Quando lui si è ritrovato ad avere, grazie a diversi… un partito così nel ’94… si è ubriacato. Perché lui dice ‘Non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato.’ Pigliò le distanze e ha fatto il traditore..”. La minaccia finale del boss a Berlusconi è stata: “Al Signor Crasto gli faccio fare la mala vecchiaia”. Lo sfogo di Graviano continua, con dichiarazioni molto forti: “Trenta anni fa mi sono seduto con te, 25 anni fa mi sono seduto con te, giusto? Ti ho portato benessere, 24 anni fa mi arrestano e tu cominci a pugnalarmi”.Continua: “Tu lo sai che mi sono fatto 24 anni, ho la famiglia distrutta. Alle buttane glieli dà i soldi ogni mese. Io ti ho aspettato fino adesso, e tu mi stai facendo morire in galera senza che io abbia fatto niente”. “Ma pezzo di crasto ma vagli a dire come sei al governo. Che hai fatto cose vergognose, ingiuste…”.
Graviano parlando con Adinolfi, ha dichiarato anche quanto la mafia con quelle stragi non c’entrasse niente, ed ha detto: “Poi nel 1993 ci sono state altre stragi ma no che era la mafia, la mafia, iddi ricinu (loro dicono, ndr) che era la mafia, allora che fa il governo senza, ha deciso di allentare il 41bis, poi c’è la situazione che hanno levato pure i 450.” Il 17 settembre 2016, c’è stata un’altra intercettazione Graviano parla della notte del 27 luglio 1993, la notte in cui ci furono gli attentati al Pac di Milano e alla basiliche di San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro a Roma.
I telefoni di Palazzo Chigi, quella notte, rimasero isolati per diverse ore. “Quella notte si sono spaventati, un colpo di Stato, e Ciampi (l’allora premier), è andato subito a Palazzo Chigi assieme ai suoi vertici, fanno il colpo di Stato. Loro, loro hanno voluto nemmeno la resistenza, non volevano nemmeno resistere. Avevano deciso già. In quel periodo il 41 bis è stato modificato e 300 di loro..”. Questo fa riferimento ai detenuti di Cosa Nostra, che nel 1993 assistevano alla decisione di Giovanni Conso, in quel momento ministro della Giustizia, che era quella di non prorogare il ‘carcere duro’.



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