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20/03/17

“Così il governo salva i corrotti: più impuniti, processi bloccati” Il magistrato antimafia, autore con Davigo del libro “Giustizialisti”, critica il ddl penale


“Così il governo salva i corrotti: più impuniti, processi bloccati”
Il magistrato antimafia, autore con Davigo del libro “Giustizialisti”, critica il ddl penale
Il segretario dell’Anm Francesco Minisci ieri con il Fatto ha evidenziato che nella riforma penale, approvata al Senato e tornata alla Camera, c’è un limite superiore, rispetto a quello definito dalla Cassazione, per quanto riguarda il trojan, l’intrusore informatico che permette di accendere il microfono di un computer. Il limite è stato ampliato dal governo che ha la delega per i decreti attuativi in materia di intercettazioni.
Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto a Messina, è un magistrato antimafia da sempre in prima linea. Con lui entriamo nel dettaglio per capire le conseguenze sulle indagini: “È indubbio che il governo vada molto oltre nel limitare l’utilizzo dell’intrusore informatico. La Cassazione ha delimitato l’uso per la criminalità organizzata mafiosa, terroristica e semplice, invece, nel ddl penale, l’uso del trojan si prevede esclusivamente per mafia e terrorismo, salvo che si stia compiendo un reato”.
Ci può fare un esempio?
Non potremo più usare, a differenza di oggi, l’intrusore informatico per tutti i reati commessi dai colletti bianchi in forma associata: corruzioni, peculato, truffe. E i casi di questo genere in cui ci imbattiamo sono moltissimi.
Perché il trojan per voi pubblici ministeri e polizia giudiziaria è uno strumento di indagine così importante?
Perché, a differenza dei reati di mafia e terrorismo, dove spesso ci si avvale di collaboratori di giustizia e di altre fonti, in Italia i reati di corruzione e più in generale dei colletti bianchi, sono reati per i quali non esistono né denunce né testimonianze. Quindi, diventa fondamentale la captazione anche attraverso il computer per ascoltare le conversazioni di chi ha commesso questi reati in forma associata.
Anche perché molti corrotti e corruttori hanno imparato a non parlare al telefono…
È proprio così. Possiamo dire che con questo limite presente nel disegno di legge si potrebbe chiudere l’ultimo varco dal quale accedere per avere le prove di molti reati dei colletti bianchi. E questo perché in Italia contro la corruzione non si possono fare operazioni sotto copertura e non c’è, per questo tipo di reati, un regime premiale adeguato nei confronti di chi volesse collaborare. Inoltre, con la delega, il governo impone un altro limite.
Il segretario dell’Anm Francesco Minisci ieri con il Fatto ha evidenziato che…
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