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16/05/16

PRODI CONFESSA: "Per entrare nell'Euro abbiamo svalutato la lira del 600%!". DIFFONDETE il video!

Il prof:Per colpa sua,oggi stiamo nella merda!!
E voi continuate a chiamarlo Prof!!
A scemi!!

http://www.tzetze.it/redazione/2014/11/prodi_per_entrare_nelleuro_abbiamo_svalutato_la_lira_del_600/



Nella trasmissione televisiva "Il Mondo che verrà", andata in onda su La7 nell'Ottobre del 2011 commentando la crisi dell'euro,Romano Prodi, uno dei padri della moneta dice: 

"Penso che l'Euro resisterà perché nessuno ha interesse a buttarlo a mare. Non certo la Grecia, non certo l'Italia, ma sopratutto non certo la Germania, perché la Germania oggi è di gran lunga il paese più potente e più forte, in Europa, grazie all'Euro. Pensate, quando mi sono laureato, nel 1963/1964 (mi sono laureato nel 1961), il cambio lira-marco era 156 lire per ogni marco tedesco, quando con Kohl abbiamo stretto l'ultimo accordo per l'entrata dell'Italia nell'euro, il cambio era 990 lire per ogni marco. Quindi, abbiamo svalutato del 600%, cioè di sei volte, la stessa cosa o simile hanno fatto gli altri paesi europei e la Germania non ha mai potuto accumulare un surplus. Oggi, solo nell'ultimo anno (2011 n.d.r) ha avuto un surplus di quasi 200 miliardi di euro, perché ora guadagnano. La vera Cina in questo momento è la Germania. Allora, vedete, il populismo trionfa, i politici compiacciono il loro elettorato, ma quando arriviamo al sodo, la comunità degli affari tedesca, non ha nessuna intenzione di abbandonare l'euro.

Qui non si capisce molto bene se il Professor Prodi volesse o meno difendere la moneta unica. Forse ci è riuscito agli occhi dei tedeschi, ma agli occhi degli italiani? 

Come vi spiegavamo in un altro articolo 12 anni fa l'euro diventava la nuova moneta. In Italia si ebbe il grande imbroglio: mille lire pari a un euro (anziché 1.936,27). Un fenomeno che ha portato gli italiani a perdere in dieci anni diecimila euro. E' la tassa che abbiamo pagato per arrotondamenti facili, speculazioni dei commercianti e, appunto, niente controlli. 

E oggi? A dodici anni di distanza l'euro costa sempre più caro agli italiani. Una recente indagine delle associazioni dei consumatori (Codacons, Adoc, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori) ha calcolato che i rincari registrati da settembre 2001 a settembre 2011 su un paniere composto da 100 voci relative a beni e servizi di largo consumo, hanno raggiunto la media del 53,7 per cento, con una perdita del potere d'acquisto del 39,7 per cento. 

A conti fatti, una famiglia di quattro persone in dieci anni ha subito una stangata di oltre 10mila euro. Tra i prezzi dei prodotti che hanno subito un'impennata estrema ci sono:il tramezzino al bar, aumentato del 192,2 per cento (da 0,77 centesimi a 2,25 euro); la penna a sfera salita del 207,7 per cento (da 0,26 centesimi a 0,80); il cono gelato rincarato del 159,7 per cento (da 0,77 centesimi a 2 euro). Raddoppiati o quasi anche la pizza margherita al ristorante, passata da 3,36 euro a 6,50 (+93,5 per cento), i jeans di marca, passati da 64,56 a 126 euro (+95,2), al caffè in confezione del supermercato, portato da 2,63 a 6,22 euro (+136,5 per cento). 

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